A San Martino pane, oca e vino ... Fare San Martino ... A San Martino ogni mosto diventa vino ... A San Martino fave, castagne e vino ... L'undici di novembre cade la festività di San Martino in ricordo di Martino, Vescovo di Tours. Dietro una festività che potrebbe essere fraintesa come puro ricordo di una personalità (non martire) della religione cattolica, si nasconde molto di più. A questa giornata, infatti, sono legate ricorrenze e soprattutto tradizioni di una ruralità che forse oggi ci appartiene poco rispetto al passato. Storicamente, la giornata di San Martino, corrispondeva all'ultima semina attuata dai contadini che lavoravano le terre del proprio "padrone" il quale le aveva concesse in affitto. Ultima semina, ma anche ultimo giorno di contratto agricolo. O l'affitto veniva rinnovato, o la famiglia contadina era costretta a prendere tutti i propri beni e cercare un altro affittuario. Da questa tradizione possiamo estrapolare uno dei primi detti popolari più famosi, cioè "Fare San Martino" ovvero spostarsi, traslocare verso altri luoghi. Questa forse è la parte meno allegra di questa festività ... Esiste, altresì, la seconda faccia della medaglia che racconta di come a San Martino effettivamente la gente, sia essa povera o ricca, festeggiasse la fine di un periodo e l'inizio di uno nuovo addobbando le tavole con i prodotti disponibili in questa stagione. Da qui, derivano gli altri detti popolari, e compaiono nell'ordine: - Le fave: soprattutto nel sud Italia; - Il vino novello: il rosso ovviamente, che in questo momento era pronto; - Il pane: simbolo di rinascita e di vita fatto con la farina nuova; - Le castagne: la frutta di stagione. Ultima, ma non meno importante è l'oca! Il nostro volatile preferito è simbolo indiscusso della festa di San Martino per due motivi principali. Il primo sicuramente perchè è un animale legato alla figura di San Martino di Tours con il quale viene spesso ritratto nell'iconografia sacra.
Oltretutto, in questo periodo dell'anno, l'unico animale allevato che potesse essere servito su una tavola contadina per festeggiare una giornata così importante era solo l'oca. Con un ciclo vitale che comincia intorno ad aprile, seguito ad un allevamento ed eventuale ingrasso "rustico" come avveniva una volta con cereali e resti della cucina, in otto mesi, questo animale poteva raggiungere le dimensioni e il peso necessario alla macellazione sia per il consumo fresco sia per la realizzazione della salumeria tradizionale che tanto adoriamo. Per l'occasione, noi di Oca Sforzesca, abbiamo deciso di dedicarvi una ricetta che segua i precetti del "A San Martino, pane, oca e vino". Ingredienti per 4 persone:
- 350 g di pane integrale di grano tenero; - 300 g di petto d'oca fumé; - 400 g di zucca violina; - 100 g di pecorino stagionato; - 1/2 cipolla dorata; - Olio extravergine di oliva. Procedimento
Comments are closed.
|
CategorieTutti Antip Antipasti Antipasto Benvenuto Bresaola D'oca Ciccioli D'oca Coscia D'oca Cotechino Doca Cotechino Pura Oca Cotto Di Pura Oca Cotto D'oca Enoteca Estate Estivo Fegato D'oca Galantina Doca Grasso D'oca Il Mondo Dell'oca Introduzione Invernale Leccornie D'oca Made In Italy Oca Oca E Patate Oca E Riso Panini Pate Di Fegato D'oca Petto D'oca Piatto Caldo Pizza Gourmet Primi Piatti Primo Pura Oca Risotto Salame Di Fegato Salame Di Pura Oca Salame D'oca Salame D'oca Al Tartufo Salame D'oca Stagionato Salame Stagionato D'oca Salumi Doca Secondi Piatti Secondo Piatto Stampa Sushi Tagliere Testimonianze Tigella Toast Wine Bar Archivio
Giugno 2022
OCA SFORZESCA S.r.l.
Tel. +39 0381 1971518 - WhatsApp +39 349 1488027 - info@ocasforzesca.eu Strada Fogliano Sup. 104 - 27029 Vigevano PV (Italy) P. IVA 02465100184 - REA: PV 275717 Cap. Sociale: 10.000 euro i.v. |